Gabbiani

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L’estate scorsa per la prima volta ho fotografato dei gabbiani in volo. Questa attività, insieme all’osservazione,hanno resettato la mia considerazione verso i gabbiani che non era più quella di una volta.
Per diversi anni, dove abitavo prima di trasferirimi, un posto non vicino al mare, i gabbiani erano entrati a far parte della fauna locale, grazie alle discariche. In molte città sono diventati cacciatori di piccioni. Avevano perso tutta la poesia della libertà.
Al mare invece sono tutta un’altra cosa.
Ultimamente li osservavo anche quando lavoravo alla Darsena di Milano, dove mantengono ancora un contatto con l’acqua (non li ho mai fotografati). Li osservavo spesso. Mangiano anche i frutti del bagolaro, un albero con dei frutti che somigliano alle ciliege, presente lungo Viale D’annunzio. Li prendono restando in volo.
Non c’è alcun dubbio, al mare sono un’altra cosa.

Gabbiano in volo - Photo: Francesco Giannotti
Gabbiano in volo - Photo: Francesco Giannotti
Gabbiano sullo scoglio - Photo: Francesco Giannotti
Gabbiano sullo scoglio - Photo: Francesco Giannotti

Giuni

Russo

Gabbiano

Pubblicato da

delegointe

Architetto in modo non continuativo, ultimamente docente.

5 pensieri su “Gabbiani”

    1. Diciamo che a parte l’uomo, gli animali domestici e quelli di allevamento, ce ne sono diversi abbastanza liberi. Solo che alcuni sono legati al loro habitat. Una giraffa, un leone, un’aquila per quanto liberi difficilmente potrebbero vivere liberi fuori dal loro ambiente. I gabbiani invece hanno dimostrato grandi capacità di adattamento, come i ratti, le cornacchie, i merli, forse anche le volpi e perfino i cinghiali (Liguria). Tutti animali che si adattano a mangiare nella spazzatura, tranne i merli forse. Poi ci sono anche gli animali che tornano selvatici, come i cani in molte zone del centro e sud Italia, anche se quelli che si trovano sull’appennino abbruzzese potrebbero colonizzare tutta l’Italia.

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  1. I gabbiani ormai sono ovunque… anche qui a Firenze stanno affiancando e quasi sostituendo i piccioni. A Roma ci sono dei gabbiani quasi domestici che non hanno paura dell’uomo e si fanno fotografare anche da vicino (li ho fotografati io ai Fori imperiali e al Vittoriano). Comunque la cosa più curiosa che ho visto a Roma è una colonia intera di pappagalli sul lungotevere…

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    1. Si li ho visti a Firenze, però lungo l’Arno. Vederli in città dove ci sono i fiumi, ancora si potrebbe dire che sono nel loro habitat, se proprio lo vogliamo dire. I gabbiani si nutrono anche di piccioni e li cacciano in modo spietato. Del resto di pesce in mare non ce n’è più. Si adattano. L’unica specie di gabbiani che non ha mai abbandonato il mare è in Sardegna, ma credo che se non sarà capace di adattarsi si estinguerà.
      Dei pappagali invece so che ci sono molte colonie in tutt’Italia. Non so precisamente dove trovano il cibo, ma sono specie introdotte in cattività e poi scappate o liberate che hanno invaso tutta l’Europa.
      Pensa che fino all’anno scorso lavoravo per la ristrutturazione della Darsena di Milano, in pieno centro abitato. Si vedeva di tutto. Dai gabbiani, alle nutrie, alle tartarughe (quelle americane credo), un canale che passava sotto una strada era pieno di granchi, c’era un airone che ogni tanto faceva il suo volo davanti al container dove c’era il mio ufficio. All’inizio durante la pulizia, avevano trovato anche delle vipere. É vero che si tratta sempre di un corso d’acqua, anche se artificiale, che attraversa la città, ma non mi sarei mai aspettato tutta quella fauna. Naturalmente c’erano anche pesci, rane, topi, cornacchie e piccioni, ma questi forse erano nel posto giusto. 🙂

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